Chiesa chiusa?

Ed ecco che all'improvviso riunirsi in chiesa è (temporaneamente) fuorilegge... prepariamoci!
Chiesa

E’ una sensazione strana pensare che oggi migliaia di credenti del Nord Italia non si riuniranno ufficialmente per celebrare il Signore nella loro chiesa. E’ la prima volta in assoluto che accade, almeno a mia memoria. Mi fa pensare a come ci dobbiamo preparare a non dare nulla per scontato, a come trovarsi insieme liberamente per celebrare Gesù sia un grande privilegio di cui purtroppo non tutti i cristiani godono. Oggi non ci possiamo riunire per prevenire la diffusione del coronavirus, decisione opinabile, ma in un certo qual modo giustificata dal supposto bene comune prevalente. Mi colpisce che sia stato firmato un decreto d’urgenza, così, da un giorno all’altro, ed ecco che tutte le attività aggregative sono diventate, temporaneamente, “fuorilegge”. E un domani, cosa potrebbe succedere? Cosa accadrebbe se in un futuro non lontanissimo, tutte le chiese fossero ad un tratto fuorilegge a causa di inique restrizioni della nostra libertà di culto? Lo so, sappiamo teoricamente e diciamo spesso che la chiesa non sono le “quattro mura” ma i credenti stessi, “no, ma in Italia non può succedere”… tuttavia mi chiedo lo stesso: cosa accadrebbe se il nostro attuale “sistema chiesa”, la struttura così com’è oggi non ci fosse più? Siamo una comunità, una rete ben connessa di relazioni tra coloro che si relazionano con il Capo della Chiesa, indipendentemente dal “tempio” in cui ci si ritrova la domenica? Siamo più un organismo che trae linfa da queste fondamentali relazioni oppure un’organizzazione concentrata più che altro sui propri pur nobili programmi ed eventi? Se ci bloccassero tutti i nostri culti pubblici tradizionali, i corsi e i seminari cosa rimarrebbe? Continueremmo ad essere una comunità fiorente che riesce a rimanere viva perché è radicata personalmente nella Parola, unita nell’amore, nella condivisione, nella lode e nella preghiera non mediata o organizzata tramite la celebrazione di un “rito” pubblico? Riusciremmo a non sentirci “orfani di chiesa” pur non avendone più una fisicamente?

La Chiesa è una sacra istituzione di Dio costruita sul fondamento di Cristo, questo non cambierà mai anzi, le porte dell’inferno non potranno vincerla. Lungi da noi screditare la chiesa o considerarla desueta. Ma questo non significa che non ci possiamo chiedere oggi: siamo abbastanza flessibili e strategici da essere disposti a cambiare se necessario il paradigma della nostra idea di “chiesa” e soprattutto del nostro modo di “essere chiesa”? Chissà… Forse il breve stop di queste settimane non è che un inizio delle prove generali, o forse almeno ci abituerà a dire sempre di meno “vado in chiesa” e sempre di più “noi siamo la chiesa”.

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